Esecuzione in sicurezza dei lavori in copertura. Misure di prevenzione e protezione

Lo studio, realizzato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Istituto, affronta le problematiche di sicurezza dei lavoratori che eseguono attività su coperture.

Le misure di prevenzione e protezione nei lavori in copertura. Negli ultimi anni è emersa una particolare attenzione riguardo alle problematiche di sicurezza dei lavoratori che eseguono la propria attività sulle coperture. Attenzione che, di fatto, ha determinato in molte regioni italiane l’entrata in vigore di regolamenti specifici. Essi definiscono le istruzioni tecniche per i progetti relativi ad attività inerenti le coperture di nuove costruzioni come di edifici esistenti, prevedendo l’applicazione di idonee misure preventive e protettive atte a consentire, nei successivi interventi, impiantistici o di manutenzione, l’accesso, il transito e l’esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza.
La situazione in Italia. “Le misure di sicurezza individuate a livello locale – spiega Luca Rossi, ingegnere del Dit e autore della pubblicazione – non sono, per ovvie ragioni, “armonizzate” a livello nazionale e non facilitano il lavoro dei vari soggetti coinvolti.
Ci sono poi regioni che non dispongono di una legislazione in merito. La presenza di norme tecniche UNI, che affrontano, anche se indirettamente, l’argomento, consente in via volontaria di avere a disposizione uno strumento comunque condiviso che ben si raccorda al quadro legislativo esistente.

Le disposizioni regionali più recenti non prevedono più l’obbligo “generico” dell’installazione dei sistemi di ancoraggio, ma l’adozione di misure a carattere permanente. Sulle coperture esistenti nelle quali non sia possibile adottare misure di questo tipo (a causa di caratteristiche strutturali non idonee, o per contrasto con prescrizioni regolamentari o con norme di tutela riguardanti l’immobile interessato dall’intervento), è possibile utilizzarne di tipo provvisorio (non permanente)”.
Alcune fra le possibili soluzioni: i prodotti. “Individuare tutte le possibili misure di prevenzione e protezione – continua l’autore – è difficile. In questo contesto ne verranno analizzate alcune per l’accesso (piattaforme di lavoro mobili elevabili, ponteggi scale a pioli anticaduta, scale portatili, trabattelli), altre relative al transito e all’esecuzione (parapetti di sommità, parapetti provvisori, reti di sicurezza, ancoraggi e sistemi di ancoraggio, dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto)”.
Lo studio cerca, inoltre, di identificare e fornire informazioni e dati agli operatori di settore che possono essere utilizzati anche dalle istituzioni pubbliche per la loro attività di verifica, controllo e indirizzo per condividere le misure di sicurezza da adottare per l’esecuzione delle attività sulle coperture.

Il documento non ha dunque la pretesa di essere esaustivo, ma si propone di affrontare una parte delle problematiche relative alla realizzazione delle citate misure, con particolare riguardo ai requisiti che i prodotti debbono soddisfare.

 

Fonte: INAIL

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